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In viaggio dalle donne delle isole

Va’ dove ti portano le DONNE

di IAIA Piedimonte

Esploratori e romanzieri hanno definito “Isole delle donne”, le Laccadive, le Eolie, Kihnu, la Isla Mujeres sacra alla Dea Ixchel in Messico. Ma chi sono le donne delle isole? Sono quelle, ci ha detto Giovanna Garbo, ‘che mettono nei loro progetti il fine dell’affezione al territorio come madre terra, la dea madre da cui non puoi fuggire per mare’.

“A te che sogni una stella ed un veliero che ti portino su isole dal cielo più vero”.

(Rino Gaetano, Ti ti ti ti, 1980)

SICILIA

Borghi rinati

Carmelina Ricciardello non solo non è nata su un’i- sola, ma arriva addirittura dall’Australia. Eppure, è una vera pioniera che, dopo aver girato il mondo, è tornata nell’isola dei suoi antenati ed ha incominciato testardamente un progetto che ora dà lavoro a molte famiglie. Eppure, molti anni fa, (intervistata per il mio sito www.g-r-t.org) mi raccontava scoraggiatissima che “a parlare con i politici di rimettere a posto il nostro Paese trovo un muro di gomma perché sono una donna, vado io ad innaffiare le aiuole, a convincere gli abitanti ad aprire le porte e i giovani a non andarsene”. Piano piano, nel borgo di Sant’Ambrogio, sono venute da lei gruppi di donne finlandesi per i corsi di pittura, siciliani a comprare i formaggi, emigrati alla ricerca delle radici, turisti che non conoscevano le Madonie e si sono moltiplicate le iniziative fino a diventare un punto di riferimento. Così ora, nel comprensorio degli Eblei e delle Madonie, nei borghi aperti all’ospitalità, Carmelina periodicamente organizza i suoi trekking favoriti, ma soprattutto vi consiglia altri percorsi dalle amiche siciliane. Giovanna Garbo, con il suo franto- io, le degustazioni, la raccolta delle olive, le leggende, il vecchio forno, le donne di Sant’Ambrogio che de- corano le strade. Giovanna Gebbia guida ambientale escursionista nelle Alte Madonie, con le camere di Cas’Antica Soprana nel borgo medievale di Pietralia Soprana. Stefania Greco, con i trekking tra speleologia e archeologia, i laboratori sulle erbe spontanee, le fiere dei sapori, la transumanza. In una grande rete di ospitalità e esperienze, incontri con artisti e artigiani, fiere del gusto, vie inaspettate e soggiorni nelle più belle case locali. Per finire con l’entusiasmante centro Serra Guarneri di educazione ambientale e campi estivi per ragazzi, nel Parco delle Madonie. Perché, come dice Carmelina: “Per capire un posto devi conoscere le persone, la storia è importante, ma è quello che conosci che ti tocca nel cuore”.

SICILIA

Rocce e capperi

“Mi sento figlia dell’Etna, ’aMuntagna” che, come una mamma, ci dà tanti prodotti della terra, ma può essere anche severa con il tuo- no potente delle sue eruzioni”, ci racconta Ilaria Monaco, geologa e guida ambientale AIGAE. Da qui arrivano le storie raccontate dalle rocce, il racconto del magma fuso a migliaia di gradi, con cui noi guide facciamo i laboratori per i bambini, le leggende dei pastori, di vigne, ulivi e agrumi dove lavorava mio nonno”. Infatti, Ilaria ha lavorato come geologa ambientale, ma è tornata a Catania per fare la guida, perché dalle sue radici partono le sue affascinanti descrizioni di un mondo di roccia ed i suoi consigli di vacanze, nelle isole del Mediterraneo. Due esempi? Seguendola sull’Etna, si attraversano boschi di betulle, faggi e ginestre, tra valloni rocciosi, colate nere e grotte in cui si sente il respiro della lava nel buio, prima di salire tra i fumanti crateri centrali. Al ritorno, ci si siede ai tavoli della trattoria “Mareneve” a Fornazzo per gli gnocchetti con crema di zucca, ricotta fresca e pistacchio di Bronte, o si scende per l’imperdibile “siciliana” con tuma e acciuga, da Donna Peppina, nella piazza di Zafferana Etnea affacciata sullo Ionio. Sui Monti Nebrodi, Ilaria ci porta sulle calcaree “Rocche del Crasto”, ma poi scendiamo a conoscere le sue amiche, nei borghi di Longi, pernottando dagli abitanti e visitando un bellissimo telaio per la tessitura a mano ancora funzionante. Alle Isole Eolie scopriamo con lei altri paesaggi mozzafiato sul blu: a Salina ora sono fioriti i sentieri del Monte Fossa delle Felci e del Monte dei Porri, ma giù ci si ferma a gustare la granita alla ricotta con capperi tra uno stuolo di piatti eoliani dal fascinoso “Paperò al Glicine” a Rinella.

GRECIA

L’isola delle donne

Tra le 6000 isole greche, ce n’è una indomita, che ha lottato contro tutte le invasioni ed è sempre rimasta indipendente, in cui si parla ancora un dialetto arcaico, con la fama di ‘isola delle don- ne’ perché sono le ragazze a ‘comandare le danze’ nelle plateali affollatissime ‘panighiria’, ac- compagnate dai ritornelli che tornano all’infinito. Ikaria è anche il luogo del cuore di Francesca Benassai, che, come guida, conosce bene Lanzarote, Azzorre, Madeira, e Itaca, ma non rinuncia a portare qui ogni anno un gruppo (soprattutto) di viaggiatrici. Francesca ha girato Ikaria in lungo e in largo con una certezza: «Ikaria è femmina perché viscerale, pagana, eretica, appassionata per la sua società matriarcale. Ad Ikaria è onorata Artemide dea del selvatico, del parto e della Luna. È un esempio di comunità sobria ma vivacissima, solidale e creativa. Camminare qui è speciale per la varietà di esperienze e per i tanti orgogliosi greci che ci narrano la loro terra. Come Iannis col suo rifugio di pietra in cima al monte, Eugenia fraterna nostra ospite, Lefteris una giovane gui- da che ha deciso di tornare nella terra degli avi». Dopo le terme di Therma o di Lefkada, il castello di Koskina e il tempio di Artemide, inaspettata- mente, a Agios Dimitrios ci avvincono i profumi e i misteri delle erbe nella bottega di Irini. Più su, c’è la fattoria di Marion Arakara che ha realizzato il sogno di aprire una casa per i viaggiatori nella sua terra vicina al cielo, con passeggiate nell’or- to, fino alle tipiche “case anti-pirateria”, cucina e cene ascoltando musica. Nel paese di Christos Rachon si viene accolti dal profumo di dolci, per poi scoprire che proviene dalla pasticceria-bottega, ora anche e-shop, di sette donne intraprendenti: davanti ad un grande albero ecco marmellate, conserve, erbe, ma anche tessuti, oggetti di legno, biglietti artistici.

SARDEGNA

Le mille sfumature dei colori

In Sardegna le eredi di Eleonora d’Arborea, forti ed indipendenti per storia e cultura, sono attive e protagoniste in ogni paese. Noi abbiamo scelto le misteriose valli poco note dell’Oglastra, per un viaggio in poche righe, sui passi della guida Fulvia Adamo e di un gruppo di ragazze atttivissime per la loro terra. Siamo tra il Gennargentu, gli altopiani calcarei dei Tacchi d’Ogliastra, del Supramonte Baunei/Dorgali e il mare Tirreno, tra chilometri di strade deserte, paesaggi con tutte le sfumature di verdi, gialli e blu, nel silenzio totale e ogni tanto un campo con le mandrie. La prima sorpresa è la tappa alla ‘Stazione dell’arte’: il museo a cielo aperto di Ulassai dedicato a Maria Lai, la fantastica artista internazionale di ‘arte povera, relazionale, tessile’, che ha legato con i fili di lana le sue montagne. Per i resti nuragici si cammina nella macchia a Perda e’liana, mentre a Villagrande Strisaili, Osini, Cardedu, Jerzu, Lanusei si incontrano B+B pronti a coccolarvi, le panetterie con il pane come una volta, le sebadas con i mieli di stagione dell’apicultore Salvatore Sarega, il cannonau alla cantina sociale, i culurgiones chiusi a mano come si insegna di madre in figlia. Poi tra vigneti e ulivi, si passa da Giulia Mura, giovane imprenditrice che dopo un tour guidato dei suoi terreni vi farà degustare cannonau e olio evo. Per le spiagge, ogni viaggiatrice sceglierà il rosa sabbia o il rosso scoglio che preferisce, da Gairo Cardedu a Pedra Longa col Profondo Blu. Ma l’ultimo pezzo di costa prima di Arbatax ha ancora due tappe: alla cooperativa di pescatori per la botarga e al Chiostro di Ponente per le ostriche. Prossime iniziative: trekking delle erbe con Valentina Allegria, presentazioni di libri, primo cammino delle orchidee in aprile, le leggende medievali sulla rocca del castello di Quirra, il festival Itacà in settembre.

CAPRAIA

Trekking tra le fioriture

Le signore dell’isola si incontrano da Franca Cerri: unica bottega e forno, per comprare pane, miele, vino, olio locali, tra quattro chiacchere, su un fatto all’unisono: “Capraia è un’isola di donne”.

Una presenza importante è quella di Marida Bessi, perché, oltre a fare il sindaco, ha fondato l’Agenzia Viaggi Parco, che organizza gite turistiche, distribuisce informazioni, ospita ar- tisti locali, come Rossella Faleni ‘ar- tista del mare e artigiana itinerante’’. Tra le attivissime donne in rete, c’è

una capraiese doc come Sonia Severi, che, dopo essere stata direttrice del porto, ha appena aperto La Chiarantina, animatissimo bar in centro, con Rossella Corsi, esperta di moda vintage. Vera liason con la Capraia naturalistica è Elisabetta Stella – guida escursionistica ambientale e grande esperta di botanica –, che ha avuto l’idea di inserire le donne nei suoi itinerari sui sentieri più belli dell’isola e fa con loro fantastici trekking tra le fioriture. I sentieri salgono fino alla Mortola, alla Punta della Teja al Monte Le Penne, e scendono fino alla Cala di Porto Vecchio passando per l’agriturismo Valle di Portovecchio. Questo è il regno di Rossana Chierichetti: per gli ospiti una bella camera, orto da coltivare, frutteto e ulivi da potare, piatti della tradizione da gustare, come il dolce fecolino o la zuppa toscana con i cavoli e le verdure di stagione. Scesi in paese, vicino al Castello, c’è la tappa gastronomica obbligatoria, il Carabottino, ovvero l’apoteosi dell’Ittiturismo: dalla barca del marito alla tavola, Siria Petrucci cucina pesce per pochi e prenotatissimi tavoli sotto la pergola, in una teoria di carpacci, patè, tonnetti sott’olio. Per finire con una novità culturale: la curatrice della biblioteca pubblica Viola Viteritti, lancia quest’anno il Primo Premio Letterario Piero Ottone.

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