Si è cercato di stimolare la sensibilità delle ragazze e dei ragazzi nei confronti della cosa pubblica, con l’intento di sviluppare la cultura della legalità e della partecipazione attiva alla vita delle istituzioni e a favorire un loro rapporto partecipativo e paritario alla vita collettiva
di Silvia Di Batte
Dal luglio 2022, quando il progetto è stato lanciato dalla PN Giovanna Guercio, sono passati mesi di grande lavoro, sia per i Club che hanno aderito, sia per i ragazzi delle scuole che sono stati coinvolti. Per non parlare di Paola D’Ascanio, club dell’Aquila, referente nazionale e del gruppo di lavoro, composto da Gianna Colagrande, anche lei dell’Aquila e da Linda Schipani, del club di Messina.
Il progetto nasce nell’ambito dell’i- dea progettuale complessiva di “La città che vorrei” ed è stato organizzato per coinvolgere in modo attivo e propositivo i giovani, gli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di primo e di secondo grado e degli Istituti Tecnici Superiori, con l’obiettivo di stimolare i giovani a proporre idee di retrofitting dello spazio urbano o proposte totalmente innovative. Il parterre dei soggetti coinvolti in questo lavoro va dunque dalle socie dei Club che hanno aderito, dai docenti degli istituti scolastici, da- gli esperti di pianificazione urbana ad animatori/conduttori di gruppi di lavoro, ad Amministratori locali, ordini professionali, fino ad arrivare
ai componenti della giuria per la valutazione degli elaborati. Il successo è stato notevole, se si prendono in considerazione i dati numerici dei Club coin- volti, del numero degli elaborati che sono ar- rivati e delle classi che hanno partecipato (si veda a proposito i dati a lato).
Un lavoro “corale”, dunque, con la finalità di sondare le modalità con cui i giovani si relazionano con l’ambiente urbano in cui vivono, di scoprire quali sono le criticità che essi vi riscontrano e, soprattutto, di raccogliere le loro idee, proposte di miglioramento, progetti sui vari temi chiave, dall’assetto urbano alla valorizzazione del patrimonio culturale, all’efficienza dei servizi, alla riduzione dell’impatto ambientale.Si è cercato di stimolare la sensibilità delle ragazze e dei ragazzi nei confronti della cosa pubblica, con l’intento di sviluppare la cultura della legalità e della partecipazione attiva alla vita delle istituzioni e a favorire un loro rapporto partecipativo e paritario alla vita collettiva. In breve, un grande esercizio di cittadinanza attiva.
A conclusione del progetto il 6 giugno 2023 è prevista, in Campidoglio, a Roma, la premia- zione dei team di giovani che hanno superato le selezioni a livello nazionale.
La Giuria che esamina gli elaborati e proclama i vincitori è composta da Massimo Roj, architetto, fondatore e AD di Progetto CMR da Donatella Caniani, ingegnere ambientale, docente della Università di Potenza (Soroptimist club Potenza) e da Valeria Villa, storica dell’arte, conservatrice – restauratrice, socia fondatrice di Cultura-Valore Milano (Soroptimist club Varese).
Abbiamo chiesto ai giurati il loro punto di vi- sta e le loro impressioni “a caldo”, mentre an- cora stavano esaminando i lavori dei ragazzi.
Chiediamo alle due giurate soroptimiste Valeria Villa, Club di Varese e Donatella Caniani, Club di Potenza, come hanno affrontato il loro compito. È utile far notare che la scelta è ricaduta su due socie i cui club di appartenenza non hanno partecipatoal progetto e che avevano le necessarie competenze in campo di urbanistica.
I ragazzi sono stati molto critici nel riconoscere dapprima alcune criticità dei contesti in cui vivono e nel proporre soluzioni di valorizzazione e tutela decisamente innovative e fantasiose.
di Valeria Villa
Con quale spirito hai accolto la proposta di far parte della giuria?
Ho accolto l’invito con piacere e riconoscenza, pur consapevole di aggiungere carico alla mole di lavoro che già mi impegna abbondantemente, ma con spi- rito di servizio e grande curiosità per il vero Patrimonio umano che detiene il nostro Paese: i nostri giovani.
Quali sono le tue aspettative rispetto alla capacità di analisi dei ragazzi?
Da donna Soroptimista, mamma di due ragazzi ormai grandi, attiva da sem- pre a livello didattico e formativo per l’educazione al Patrimonio culturale, ero certa di trovare importanti spunti di riflessione e idee innovative. I ragazzi difficilmente tradiscono tali aspettative: creatività, fantasia, ricer- ca, critica, proposizione sono solo alcuni degli aspetti salienti intercettati nei progetti esaminati.
Dagli elaborati dei ragazzi che idea ti stai facendo del loro modo di essere cittadini?
Attraverso le proposte esaminate si evince un forte influsso educativo prove- niente dal corpo docente, dalle famiglie di provenienza e dal contesto sociale dal quale provengono i ragazzi.
Notevole la differenza degli approcci tra le scuole primarie e seconda- rie ma in tutti i lavori esaminati, provenienti da città di differenti am- biti geografici, con valenze e problematiche differenti, noto a comune denominatore l’assimilazione di un processo educativo molto evoluto. I ragazzi mi paiono presenti, consapevoli e propositivi; mi hanno sorpre- so in modo particolare la presa di coscienza del valore del Patrimonio naturalistico, architettonico, urbanistico e storico-artistico, il tentativo di valorizzarlo con proposte di sostenibilità economica e ambientale, con particolare attenzione rivolta ai bisogni effettivi delle giovani gene- razioni, aspiranti a creare luoghi di incontro, di scambio, condivisione e inclusione sociale. Credo potranno essere cittadini consapevoli e impegnati per la salva- guardia, tutela e valorizzazione del Patrimonio nazionale.
Hanno saputo individuare criticità? Hanno saputo proporre delle soluzioni?
Certamente sono stati molto critici nel riconoscere dapprima alcune criticità dei contesti in cui vivono e nel proporre soluzioni di valoriz- zazione e tutela decisamente innovative e fantasiose. Alcuni di essi si sono spinti a trovare e proporre soluzioni tecniche, di natura architettonica e addirittura tecnologica, votate alla sostenibilità ambientale, all’efficientamento energetico, alla mitigazione dell’impat- to sull’ambiente: insomma un processo di sintesi che parte dall’appro- fondimento delle conoscenze per giungere a innovative soluzioni eco- sostenibili: grande lavoro!
Saranno cittadini attivi o passivi?
Indubbiamente saranno cittadini critici, capace di discernere, di interrogarsi, di analizzare, studiare e ricercare per poter risolvere problemi e proporre miglioramenti, mitigazione di cause di degrado, in un’ottica di cittadinanza consapevole, educata ed inclusiva. Credo che questo progetto, come altri analoghi o perlomeno orientati alla formazione di una futura generazione di cittadinanza attiva e consapevole, siano processi preziosi di affiancamento alle Istituzioni e che la disseminazione degli esiti di tali importanti progetti debba essere lo step ulteriore del nostro impegno: senza condivisione della grande mole di lavoro svolta da Soroptimist, dai docenti, dalle scuole, dai ragazzi, dai professionisti chiamati a studiare e valutare, tutto questo importante lavoro decadrebbe a breve. Suggerisco pertanto di mettere a sistema queste testimonianze in una raccolta di best practices da promuovere e divulgare con soluzioni innovative di comunicazione, magari attraverso le fonti ministeriali di comunicazione.
Donatella Caniani
Far parte della giuria di questo concorso cosa ha significato per te?
Far parte di questa giuria ha rappresentato, per me, una vera e propria quadratura del cerchio, il com- pimento di una serie di attività, che sto svolgendo come docente universitaria di Ingegneria Sanita- ria-Ambientale, legate allo sviluppo di progetti per la creazione ed il rafforzamento di Comunità di cit- tadini, che si aggregano e coagulano attorno ai temi della salvaguardia e della sostenibilità ambientale. La creazione di nuove e più solide comunità di cit- tadini è, infatti, al contempo strumento ed obiettivo degli interventi di rigenerazione urbanistica, am- bientale e sociale di aree urbane degradate. Il suc- cesso di tali azioni passa anche attraverso la robusta e vivace collaborazione tra cittadini consapevoli e correttamente informati.
C’è quindi uno stretto legame tra la rigenerazione sociale, intesa anche come costruzione di nuove comunità di cittadini, e le questioni legate alla protezione dell’ambiente?
Nel quadro della crescente pressione a cui produ- zione e consumi sottopongono le risorse mondiali e l’ambiente, la transizione verso un’economia cir- colare risponde al desiderio di crescita sostenibile, e, contrapponendosi al modello di sviluppo lineare, si orienta verso altre priorità, verso valori antichi che sembravano perduti ma che diventano il fulcro del nuovo modello di sviluppo: riutilizzare, aggiustare, rinnovare, riciclare. L’attenzione crescente verso l’u- so e il riuso effificiente delle risorse naturali e il riciclo dei rififiuti come ‘materia prima-seconda’, mi ha spin- to a sviluppare progetti specififici, che mirano a co- struire nuovi modelli circolari di valorizzazione dei rifififiuti. Tali obiettivi possono essere raggiunti, però, solo utilizzando un approccio centrato sulle persone, responsabilizzando la società civile e promuovendo modelli di aggregazione che rappresentano, a loro volta, terreno fertile per la divulgazione delle proble- matiche ambientali, e contribuiscono allo sviluppo di strategie comunicative integrate, ad esempio con
informazioni personalizzate, per promuovere il cam- biamento dei comportamenti, modificare conoscen- ze, consapevolezza e atteggiamenti. I giovani sono senz’altro i nostri “modelli” più efficaci di divulga- zione e propagazione di comportamenti virtuosi. An- che dallo studio dei loro bisogni bisognerà partire se si vorranno ri-progettare città e quartieri sempre più vivibili e rispettosi dell’ambiente.
I ragazzi hanno saputo individuare criticità? Hanno saputo proporre delle soluzioni?
I ragazzi non deludono mai. Quando li si coinvolge con un bel progetto, rispondono dando il meglio di loro stessi. Con il supporto dei loro docenti, hanno saputo, attraverso lucide analisi critiche, in alcuni casi supportate da indagini sociologiche, condotte anche attraverso la somministrazione di questiona- ri, individuare le criticità e i bisogni, tanto a scala di città quanto a quella di quartiere e di singolo proget- to, proporre soluzioni contestualizzate, concrete e realizzabili, molto ben sviluppate dal punto di vista tecnico e metodologico, caratterizzate in molti casi da un notevole livello di originalità e innovazione.
Gli elaborati mi lasciano ben sperare per il futuro. Le città saranno sempre più interessate da azioni di rigenerazione per obiettivi quali riciclo di materiali, effifificienza energetica, forestazione urbana, mobilità sostenibile.
I recenti sviluppi delle politiche pubbliche e della rigenerazione urbana richiederanno sempre di più la partecipazione diretta e sempre più attiva dei cit- tadini. I giovani saranno i nostri migliori alleati, i veri buoni cittadini del futuro, che contribuiranno con le loro idee a ripensare e ri-generare le nostre città alla luce delle analisi degli indicatori della pia- nifificazione per insediamenti sicuri e green e sempre di più a misura delle nuove generazioni.
Il Soroptimist International d’Italia, nello spirito del motto “Acceleriamo il Cambiamento” lanciato dalla Presidente Giovanna Guercio, ha messo in opera tutta la forza dei tanti Club di donne presenti sul territorio nazionale per una serie di progetti rivolti in particolare all’obiettivo 11 dell’Agenda 2023 dell’ONU: “città e comunità sostenibili”.
Nell’ambizioso disegno il Soroptimist dà un ruolo rilevante proprio ai giovani chiamandoli a dare voce al loro contributo con idee da proporre alle Amministrazioni locali per rendere le proprie città più “sostenibili”.
È stato indetto un bando “Ri-Generazione città giovane” le cui domande di partecipazione al concorso da parte delle scuole dovranno pervenire al Soroptimist nazionale entro venerdì 14 febbraio 2023. Gli studenti potranno concorrere presentando le loro idee attraverso elaborati grafici, testi, illustrazioni, slides, video.
Paola D’Ascanio, coordinatrice nazionale del progetto stesso nonché nome storico e di grande prestigio del Club dell’Aquila, ci fornisce dettagli che fanno immaginare un futuro che può essere già oggi.
“Il Soroptimist ha siglato un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione il 16 giugno scorso e questo ci ha permesso di invitare le Scuole, pubbliche e private, secondarie di primo e secondo grado e gli ITS a coinvolgere gli alunni su come vorrebbero ri-generare la propria città”. Un invito vero e proprio a ripensare il territorio a misura delle nuove generazioni”.
È un atto molto importante che accredita il Soroptimist e apre alla possibilità di poter essere un interlocutore privilegiato nel mondo della scuola, come sta avvenendo appunto con l’inserimento nella programmazione scolastica dell’educazione alla città attiva. Entriamo nel pratico, come vi interfacciate con le scuole e con quale assetto?
“Certo l’obiettivo è ambizioso e richiede un impegno non da poco. Va detto che insieme a me c’è un team di lavoro che garantisce i contatti e la corretta esecuzione. Gianna Colagrande, soroptimista del mio stesso Club già dirigente scolastico e Linda Schipani, ingegnere ambientale, presidente del Club di Messina, sono le colonne portanti sotto la supervisione della nostra presidente Guercio.
È stata costituita anche una commissione esaminatrice degli elaborati che perverranno.
Svolgiamo un lavoro sinergico con gli stessi docenti, calibrato ai tempi della scuola. È già tutto calendarizzato”.
C’è grande mobilitazione nei Club per questo progetto?
“L’interesse è altissimo, ad oggi hanno aderito oltre venti Club e il numero è destinato a crescere di giorno in giorno. La presenza diffusa su tutto il nostro Paese amplifica enormemente la portata dell’operazione che, al di là di tutto, contribuisce a creare nei giovani una coscienza partecipativa circa le questioni che riguardano il loro presente e il loro futuro”. La restituzione dei risultati avverrà con un evento di proclamazione dei vincitori del concorso nonché con la diffusione del report finale presso i possibili stakeholder e i decisori politici e amministrativi.
Call for Students
C’è tempo fino al 14 febbraio per presentare gli elaborati, in formato esclusivamente digitale secondo le modalità previste dal Bando e previa compilazione dei relativi allegati disponibili online sul sito del Soroptimist International della propria città.
Il Soroptimist International ha deciso di promuovere il bando Ri-Generazione Città Giovane presso le scuole del territorio, dando la propria disponibilità a supportare l’introduzione del progetto presso gli Istituti che intenderanno aderire, premiare i progetti migliori e favorire la comunicazione dei risultati ottenuti a Istituzioni e cittadinanza. Invita le Scuole, pubbliche e private, secondarie di primo e secondo grado e gli ITS del Territorio a coinvolgere gli alunni ad esprimersi su come i giovani vorrebbero ri-generare la propria città.
Un progetto che vuole portare i ragazzi a riflettere, conoscere meglio, analizzare la propria città per proporre interventi per una città più a misura delle nuove Generazioni.
La call for Student Ri-Generazione Città Giovane pone particolare l’attenzione sull’obiettivo 11 dell’agenda 2030 dell’ONU: “Città e Comunità sostenibili” e lo fa invitando gli studenti a conoscere meglio la propria città per disegnare un cambiamento, proporre un’idea, descrivere un progetto che risponda alle loro reali esigenze o semplicemente ai loro sogni.
C’è tempo fino al 14 febbraio per presentare gli elaborati, in formato esclusivamente digitale secondo le modalità previste dal Bando e previa compilazione dei relativi allegati disponibili online sul sito del Soroptimist International della propria città.
I progetti ritenuti più di valore saranno esposti alle Istituzioni territoriali e parteciperanno alla selezione nazionale finalizzata ad una pubblicazione, curata dal Soroptimist International d’Italia, da presentarsi nell’ambito dell’evento nazionale conclusivo del progetto a giugno 2023.